La psicologia è una scienza e come tale utilizza diversi strumenti standardizzati che consentano di raccogliere dati ed interpretarli riducendo l'impatto della soggettività del ricercatore. Fra essi citiamo innanzitutto i test psicologici che potremmo distinguere in psicoattitudinali e di personalità. I primi sono comunemente utilizzati in diversi ambiti, ad esempio nelle selezioni del personale poichè utili per misurare le competenze dei soggetti che vi si sottopongono.
I test di personalità indagano le motivazioni e i bisogni, le modalità d'interazione con gli altri, l'atteggiamento verso la realtà, il livello d'adattamento, l'emergere di tratti psicopatologici e numerosi altri aspetti della personalità tramite test obiettivi o proiettivi. I test obiettivi sono di frequente questionari autodescrittivi con domande chiuse alle quali il soggetto risponde indicando il grado d'accordo o disaccordo con le affermazioni e tali risultati vengono confrontati con la media.
I test proiettivi prevedono, invece, stimoli non strutturati ai quali il soggetto risponde, in forma verbale o scritta, interpretandoli in modo soggettivo. Tra i test psicologici proiettivi ricordiamo le celebri macchie di Rorschach e il Thematic Apperception Test con tavole che fungono da base per la creazione di storie.
La psicologia clinica, inoltre, vede come proprio strumento principe il colloquio, uno scambio di contenuti, parole, azioni ed espressioni non verbali tra lo psicologo ed il paziente. La comunicazione può avvenire attraverso numerose modalità, ad esempio si distinguono le interviste strutturate dai colloqui non stutturati nel corso dei quali lo psicologo lascia ampia libertà al paziente per quanto riguarda gli argomenti limitando i suoi interventi essenzialmente ad approfondire taluni aspetti ed affrontare particolari aspetti.
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